Interpretazione di una santa


Il palcoscenico della santità è calpestato dai personaggi più diversi.

Fortunata "Natuzza" Evolo , classe 1924 di Paravati (Vibo Valentia) era una donna d'altri tempi. Semianalfabeta, moglie giovane, madre di cinque figli, vive nella stessa casa per tutta la sua vita adulta. Fin da giovane manifesta visioni e dice di parlare con i santi, con Gesù e la Madonna. Durante la Quaresima il suo corpo si trasforma in una celebrazione barocca di religiosità: le "effusioni ematiche" (raccolta di materiale ematico sottocutanee) le disegnano quelle che i suoi fedeli identificano con stigmate e segni divini. La sua sola presenza infonde ai presenti serentà. Ha fondato un santuario mariano e centri di assistenza per giovani, anziani e malati. Ai suoi funerali partecpano in molti arrivando con gli autobus nel piccolo paese di Paravati.

Anjeza Gonxhe Bojaxhiu, classe 1910, diventata nota con il nome religioso di Madre Teresa di Calcutta è una suora ma quasi non si vede. Il segno religioso che la contraddistingue è una variazione del sari indiano, per mimetizzarsi in mezzo all gente alla quale ha dedicato la sua esistenza. Così come il suo fisico che assomiglia sempre di più ai derelitti che cura. Una figura intellettuale, suo malgrado, manager, e soprattutto una figura internazionale. Non ha paura di viaggiare per il mondo, incontrare capi di stato, e a vincere il Premio Nobel per la pace. L'odine da lei fondato conta quasi 5.000 religiose e quasi 500 case. I suoi funerali sono trasmessi in mondovisione.

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