Assenze


Oggi su La Stampa di Torino Avraham Yeoshua, scrittore israeliano da sempre contrario alle guerra di aggressione del suo paese, esprime una sua perplessità su alcune opere del cinema israeliano contemporaneo.

Quel cinema sta avendo un momento di fortuna simile a quello che negli anni ottanta novanta ebbe la cinematografia americana sul Viet Nam (Apocalyspe Now - 1979 Platoon - 1986 Full Metal Jacket - 1987). Il tema questa volta è la prima guerra del Libano.

I film in questione (Valzer con Bashir, Beaufort e Lebanon) raccontano la guerra dal punto di vista molto ristretto del soldato di prima linea. In due casi Beaufort e Lebanon la ristrettezza della visone è persino fisica: Beaufor è ambientato all'interno della fortezza omonima, in Lebanon la storia si svolge all'interno di un tank.

Ciò che manca, lamenta Yeoshua, è la presenza e l'interazione con il nemico che è in un "là fuori" indefinito che non prevede alcun dialogo. Il mestiere del soldato si riduce quindi ad un semplice obbedire a degli ordini, ad accettare lo status quo come un destino. E gli altri protagonisti brillano per l'assenza.

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