Diabolik a Porta Garibaldi


Era una mattina fredda e umida... al disperato inseguimento dell'alta velocità si finisce a Porta Garibaldi. Nell'angolo tra il binario 6 e 7 una edicola gestita da orientali. Ci si fa un salto. In un banchetto aggiuntivo una offerta irrinunciabile. Inciso: esiste una offerta "rinunciabile" che coinvolga pagine di carta rilegata? Direi di no. O almeno io non sono in grado di resistere. Ammetto di avere un sacco di libri che non leggerò mai ma che sono stati un vero affare.

L'offerta è: numeri anziani di Diabolik a soli due euro. Robe che alle bancarelle per due euro magari te ne danno quattro o cinque (ma non è una notizia verificata). Tuttavia mi sembra un buon modo per investire due monete che tanto prima o poi perdo o impiego ad acquistare un cappuccino che è un festival di grassi. E fa male alla gastrite. Prendo un numero a caso tanto Diabolik non lo leggo dagli anni '80 e non credo di aver mai comprato neanche un numero.

Appena lo tiro fuori il mio loquace vicino, un sessantatreenne ex operaio Fiat dall'accento siculo, mi rivela che era il suo giornalino preferito. Il mio loquace vicino cerca di attaccare bottone in tutti i modi sfoderando qualsiasi argomento degno di discussione. I treni in ritardo, le auto di plastica, i politici corrotti, si stava meglio quando si stava peggio (? interlocutorio). Mi dispiace davvero ignorarlo. Sorrido e annuisco perchè sono stato educato bene. Ma ho paura a rispondere. Ho paura che non la smetta più di parlare. E io ho solo voglia di leggere una noiosissima avventura di Diabolik, scrivere qualcosa su questo blog che non legge nessuno o rileggere l'editriale di Gramellini per scoprire il segreto della sua scrittura.

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