Ci sono persone




Ci sono persone che incontro la mattina che tentano di camminare più leggere del proprio corpo. Non lasciano segno di passaggio sull'asfalto. Marciano più lente del necessario con lo sguardo attonito e incredulo chiedendosi come sono finite in quella situazione. Chissà poi qual è la benedetta situazione. I debiti, una malattia, un abbandono. Se li incroci alzano lo sguardo contrito quasi si aspettassero un abbraccio improvviso, un tocco medico che sollevi tutto il peso. Ma questo, naturalmente, non accade. Proseguono senza una meta che li possa salvare. È accaduto che le stesse persone le abbia incontrate solo il giorno prima, dritte sulla schiena, orgogliose di un paio di scarpe nuove, e sorrisi invincibili. Ero io al loro posto con le mani piantate nelle tasche vuote a fare calcoli che danno sempre lo stesso risultato, gli stessi segni di capitolazione. Oggi tocca a loro. Come se per la strada aleggiasse un'aria di sconfitta di cui qualcuno ogni giorno si dovesse far carico. Eccone una. Passeggia. Cosa è successo? Quale telefonata è arrivata? Una raccomandata inumana. Una frase definitiva. Vorrei avere il coraggio di abbracciarla ma sono sicuro che comincerebbe a gridare invocando l'aiuto della polizia.


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