Storie e malattie

In onore ad una tradizione consolidata tra molti autori degli ultimi secoli, anche Patti Smith, da piccola è stata malata. Una serie di malanni che le hanno impedito di condividere in cortile, con gli amici, gli anni della crescita, relegandola nella sua stanza.

Le lunghe ore di tedio diventano la palestra dell'immaginazione, il mondo reale esiliato viene ricostruito da un mondo immaginario che sta tutto nella piccola esperienza di una bambina.

Per molti autori, essere stati malati, è stata la loro fortuna. E la fortuna cresce se la malattia di vivere non passa.

Spesso la necessità di creare è legata al "dolore di vivere", ad una necessità di fuga (come lo è stato per Janis Joplin, per rimanere in tema).
Questo vuol dire che molta della creatività è un effetto collaterale della malattia, a volte una terapia, a volte una recrudescenza dalla quale non si esce. 

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