Sofia sulla giostra
Sofia viaggia sulla giostra, da sola. Una piccola montagna russa, un trenino a forma di bruco. Viaggia da sola nel vagone, viaggia da sola su tutta la giostra. Domenica mattina.
Alza le braccia quando scende in picchiata, alza le braccia, accenna a un sorriso. È un sorriso speciale, lo tiene sospeso come su una fune sospesa, appeso appena ad un flebile filo.
È un sorriso gentile, per niente invadente. Rimane nascosto tra le labbra appena socchiuse, come in attesa di una nuova sorpresa.
Sorriso leggero e sorpreso, scivolando su un bruco, una domenica mattina d'inverno. Da sola, sulla giostra.
Alza le braccia quando scende in picchiata, alza le braccia, accenna a un sorriso. È un sorriso speciale, lo tiene sospeso come su una fune sospesa, appeso appena ad un flebile filo.
È un sorriso gentile, per niente invadente. Rimane nascosto tra le labbra appena socchiuse, come in attesa di una nuova sorpresa.
Sorriso leggero e sorpreso, scivolando su un bruco, una domenica mattina d'inverno. Da sola, sulla giostra.
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