Frost Nixon


Un giovane presentatore-dandy di talk show, insegue il neo dimessso presidente degli Stati Uniti Richard Nixon per costringerlo ad ammettere le sue colpe. Ne scaturisce una lunga intervista che rimane nella storia del giornalismo. David Frost supportato da un team di consulenti di parte cerca in tutti i moi di incastrare il cattivo Dick e lo condanna prima ancora che il processo (l'intervista stessa) sia celebrato. In effetti Nixon se l'era cavata con una onorevole fuga e un bel po' di misteri, grazie anche al perdono presidenziale del suo successor Gerry Ford.

L'intervista è esempio di giornalismo-spettacolo che il vecchio statista smonta con risposte lunge venticinque minuti. Ma alla fine cede e il "sistema" è salvo. Il cattivo presidente (l'unico nella storia a dimettersi - Clinton ci è solo andato vicino) si confessa e chiede perdono. Il marcio è espulso dalla società pulita e tutto ricomincia per il meglio. Un po' come con Saddam Hussein. Poco importa se Nixon guadagnò seicentomila dollari per quella intervista e tutto sommato risucì a non chiarire mai del tutto quello che era sucesso durante il suo controverso regno. Di nuovo come con Saddam, molto meglio una punizione esemplare piuttosto che chiarire come andarono effttivamente le cose.
Meglio All the President's Man di Alan Pakula, un film del 1976 in cui le acconciature improbabili erano reali e i giovani Dustin Hoffman e Robert Redford facevano di tutto per scoprire una storia in tutti i suoi particolari.

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