Quando ero comunista
Capita che decido che quella sarà la mia prossima storia. Capita che ritrovo il fotografo, Paolo, che ha ritratto il nostro viaggio in Russia, nel novantuno. Mosca, Kostroma, Uglich, Nijni Novgorod, Samara, Volgograd e San Pietroburgo. Capita che Paolo ritrovi i negativi mai sviluppati di quel viaggio e che dopo vent'anni io riveda immagini mai viste di quel viaggio.
Portammo a Volgograd il nostro spettacolo, mio e di Roberta Biagiarelli, una libera interpretazione di Giorni Felici di Beckett. La povera Winnie al posto del monticello di sabbia era sepolta in una gonna di organza larga sei metri. Roberta recitò, magistralmente, in italiano e il pubblico ogni sera aumentò. Tanti erano quelli che tornavano a farsi sedurre dalla sua voce e da quella lingua esotica e misteriosa.
![]() |
Roberta in Questa Winnie, Volgograd 1991 |
Capita che Andrej, la nostra guida, dopo anni di silenzio, diventi mio follower su Twitter, proprio in questi giorni.
Capita che io chiami tutto ciò un segno. E che grazie a questo segno passerò un anno o forse più a scrivere di quando ero giovane e comunista.
(le foto sono di Paolo Rapalino)
E io non vedo l'ora. Abbiamo sempre più bisogno di storie, e questo sembra davvero un grande inizio.
RispondiElimina